22/04/14

Mondo senza fine



Voto: 6,5 - non ha soddisfatto le mie aspettative.

Trama
È il 1327. Il giorno dopo Halloween quattro bambini si allontanano da casa a Kingsbridge. Il gruppo, composto da una ladruncola (Gwenda), un bulletto (Ralph), un piccolo genio (Merethin) e una ragazzina dalle grandi ambizioni (Caris), assiste nella foresta all'omicidio di due uomini. Una volta adulti, le vite di questi ragazzi saranno legate tra loro da amore, avidità, ambizione e vendetta. Vivranno momenti di prosperità e carestia, malattia e guerra. Dovranno fronteggiare la più terribile epidemia di tutti i tempi: la peste.
Ma su ciascuno di loro resterà l'ombra di quell'inspiegabile omicidio cui avevano assistito in quel fatidico giorno della loro infanzia. Le vicende si svolgono prevalentemente a Kingsbridge e nei suoi dintorni, salvo una breve escursione di Caris in Francia, durante la guerra, nel disperato tentativo di raggiungere il vescovo per informarlo di un grave furto avvenuto nel priorato. 

Commento
Il personaggio di Caris è forte e carismatico, ben tratteggiato, anche se a volte un po' eccessivo per i tempi in cui si svolgono le vicende. Non stupisce che venga quasi condannata al rogo per stregoneria. Questo romanzo, seguito ideale de "I pilastri della terra", scritto da Follett nel 1989 e considerata il capolavoro di Follett, riprende il tema del medioevo e dei suoi continui mutamenti, sebbene ambientata due secoli dopo la costruzione della cattedrale gotica di Kingsbridge, fulcro del romanzo precedente. Ma, a mio parere, non è all'altezza delle aspettative, sebbene sia un buon romanzo. Mentre "I pilastri della terra" riusciva a tenere incollato il lettore fino all'ultima pagina (le pagine erano 1030),  "Mondo senza fine" diventa ad un certo punto lento, monotono e un po' ripetitivo  mentre i suoi personaggi diventano sempre più prevedibili. Sembra quasi che l'autore volesse per forza scrivere un romanzo di più di mille pagine (sono 1367) dove 800 sarebbero state sufficienti. Il finale, sbrigativo e poco soddisfacente da l'impressione che lo stesso Follett si fosse stancato dei suoi stessi personaggi! Certo, con questo non voglio dire che sia un libro da non leggere, Follett resta un grande scrittore capace di appassionare, ma se volete imbarcarvi nell'impresa di leggere questo luuungo romanzo storico, dovete essere dei caparbi divoratori di libri.

Incipit
Gwenda aveva otto anni, ma il buio non le faceva paura. Quando aprì gli occhi non vide nulla, però non fu questo a spaventarla. Sapeva di trovarsi al priorato di Kingsbridge, nel lungo edificio di pietra chiamato ospitale, stesa a terra su un giaciglio di paglia. Accanto a lei era sdraiata la madre; dal tiepido profumo, Gwenda comprese che stava allattando il piccolo, ancora senza nome. Vicino alla mamma c’erano il papà e poi il fratello maggiore Philemon, di dodici anni.



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