11/02/12

La bibblioteca dei libri proibiti di John Harding – Ed. Garzanti - pag 253

VOTO: 7 - finale poco chiaro

La storia è ambientata nel New England del 1891. Due piccoli orfani, Florence e Giles, vivono in una grande casa in decadenza a spese di un fantomatico zio che non conoscono. Crescono circondati dalla servitù e quasi isolati dal mondo, seguendo le regole di questo zio che vive lontano e che proibisce tassativamente di dare a Florence una cultura. Per questo la giovane tace a tutti di essere capace di leggere e scrivere e si rifugia di nascosto nella bibblioteca di Blithe ( questo il nome della tenuta) a divorare libri. Quando Giles viene mandato in collegio, a Florence restano soltanto i libri e la compagnia del giovane Theodore Van Hoosier, un ragazzino allampanato che soffre di asma e che viene a trascorrere in New England l’estate e i periodi in cui l’asma si fa più aggressiva. Ma ben presto Giles, che è un bambino delicato e un po’ ingenuo viene rimandato a casa, perché vittima delle angherie degli altri studenti. A malincuore lo zio manda a Blithe un’istitutrice, che però muore in un incidente sul lago.  Passa un po’ di tempo ed una nuova istitutrice arriva a prendersi cura di Giles. Ma questa donna sembra nascondere un segreto e un piano nascosto per portare via Giles. Florence dovrà riuscire a fermarla, con l’aiuto soltanto del giovane Van Hoosier e i consigli dell’investigatore Hadleigh, il poliziotto che aveva già condotto le indagini sulla morte della prima istitutrice.


I personaggi:
Florence: giovane orfana dodicenne, appassionata di libri e dotata di una fervida immaginazione, oltre che di un forte spirito d’iniziativa.
Giles: fratello minore di Florence, o meglio fratellastro. Dolce ed ingenuo, in balia di Florence e delle istitutrici.
Signora Grouse: governante sempliciotta ma di buon cuore
Meg: la cuoca
John: il domestico.
Mary: la cameriera.
Theodore Van Hoosier: giovanotto asmatico, vicino di casa di Florence soltanto nei mesi estivi
Signorina Whitaker: sciocca istitutrice, affoga nel lago poco dopo il suo arrivo a Blithe.
Signorina Taylor: la nuova, enigmatica, istitutrice.

Incipit:
E’ una storia curiosa quella che ho da raccontarvi, non facile da assimilare e comprendere, ed è una bella fortuna che io abbia le parole adatte per questo compito. E lo dico io, anche se forse non dovrei, perché per una ragazza della mia età me la cavo bene con le parole. Molto bene, a dirla tutta. Ma per via delle concezioni rigide di mio zio a proposito dell’istruzione femminile, ho nascosto la mia eloquenza, l’ho imboscata, confinando nei miei pensieri ogni forma espressiva, a eccezione delle più semplici. Un nascondimento siffatto è diventato un’abitudine ed è cominciato per colpa della mia paura, la mia grandissima paura che se avessi parlato come pensavo si sarebbe capito che ero stata sui libri e allora mi avrebbero vietato la biblioteca. E, come ho spiegato alla povera signorina Whitaker – poco prima che tragediasse nel lago - , questa era una cosa che credevo di non poter sopportare.

L’autore:
John Harding, è nato a Fenland nel 1951, in un piccolo villaggio della regione di Ely, a est dell’Inghilterra. Ha lavorato come giornalista e come editor, prima di diventare uno scrittore. Attualmente vive a Richmond, con la moglie e due figli.

Questo è un romanzo con il quale ho avuto un rapporto conflittuale, per così dire. Dopo averlo comprato l’ho iniziato per abbandonarlo quasi subito. Mi annoiava lo stile un po’ pomposo con cui era scritto. E’ una storia raccontata in prima persona dalla protagonista, che ha questo modo formale e ricercato di parlare e che ogni tanto inventa parole tutte sue, ad esempio per dire che l’istitutrice è annegata nel lago dice “ prima che tragediasse nel lago”.
Poi l’ho ripreso in mano, trovandomi con del tempo per leggere e nessun libro nuovo in casa. E a poco a poco mi sono abituata a queste stravaganze linguistiche, che anzi diventano perfino divertenti, quando si entra nell’ottica della protagonista. E devo dire che mi sono appassionata nella lettura, densa di misteri, di fantasmi e di probabilità, che alla fine l’ho letto in meno di una settimana. Per poi rimanere delusa dal finale.
La storia è sicuramente avvincente e i personaggi ben descritti, Florence ispira simpatia e suo fratello Giles tenerezza. La casa in cui vivono è piena di stanze, di torri, di assi che scricchiolano e di segreti ben custoditi, lo zio aleggia nell’aria senza mai comparire. Una lettura che tiene incollati alle pagine, ma che finisce senza svelare alcun mistero. Se le ragioni di Florence sono chiare, molto meno lo sono la natura della Signorina Taylor e le sue di intenzioni. E rimarranno un mistero anche dopo che avrete finito di leggerlo.

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