VOTO : 6 – scorrevole ma non appassionante
Quattro coppie di amici, così affiatati da sembrare una grande famiglia, vivono sull’isola di Nantucket. Quando però una coppia muore in un incidente in mare con una dubbia dinamica, gli equilibri si spezzano. Una vicenda narrata via via dalle diverse voci dei protagonisti, ognuno con i propri segreti e le proprie piccole o grandi colpe.
Evidentemente ci sono periodi della propria vita in cui tendiamo a ripetere gli stessi schemi, un po’ come si tende a scegliere compagni simili, nonostante i fallimenti delle relazioni precedenti. E’ la teoria dei rapporti – fotocopia.

Un’altra delle mie recenti passioni, infatti, è riguardare per l’ennesima volta la serie completa di Sex and the city. Avete presente quel telefilm con Sarah Jessica Parker e le sue inseparabili amiche? A parte che è una serie divertente, però spesso mi trovo a guardare affascinata ed invidiosa quel rapporto stretto tra loro, rapporto che non sono mai riuscita a creare con le mie amicizie. A volte per colpa mia, a volte per colpa altrui.
Ad ogni modo, Naufraghi mi è piaciuto più che Il profumo del tè e dell’amore, ma non è niente di speciale. La narrazione da diversi punti di vista lo rende scorrevole ma talvolta i personaggi si ripetono un po’. Le spigolature che caratterizzano spesso queste compagnie claustrofobiche di amici sono ben rappresentate, anche se messe insieme fanno dubitare che questa amicizia fosse così solida fin dal principio.
Incipit :
IL CAPO
L’incidente era successo in mare, fuori dal territorio di sua competenza, ed era quindi strano che il Capo fosse stato il primo a venirlo a sapere. E’ il privilegio di chi ricopre una carica ufficiale: fungere da catalizzatore delle informazioni, da passaggio obbligato. Passava sempre tutto da lui.
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