30/09/11

Nel mare ci sono i coccodrilli – storia vera di Enaiatollah Akbari – di Fabio Geda

VOTO : 8 - un racconto che fa riflettere

L’incredibile viaggio di un bambino, non ancora  un adolescente, dall’Afghanistan all’Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Le sue avventure rocambolesche, i pericoli che ha corso, riuscendo a schivarne qualcuno. Il tutto raccontato con la genuina malizia dei bambini. Interrotto qua e là dalle domande dello scrittore, ci racconta un’esistenza difficile che riesce a trovare un riscatto. La storia parte da un atto d’amore della madre, che lo abbandona per proteggerlo, lasciandogli in eredità solo qualche raccomandazione, come la promessa di diventare un uomo per bene. E Enaiat ci riesce, a rimanere un bambino per bene, nonostante il male incontrato.
Una storia scorrevole, ben scritta, ma che rappresenta a mio parere soltanto una parte di quella realtà che l’autore vuole presentarci. Quanti ne vediamo, nelle nostre strade, di bambini come Enaiat, ma che non hanno avuto altrettanta fortuna? Quanti sono quelli che soccombono nel viaggio? Bambini perduti di cui nessuno ha memoria? Come Liaqat, che cade in acqua e non avrà mai la possibilità di raccontarla, la sua storia. E quanti sono quelli che invece non diventeranno uomini per bene, ma solo ladri e spacciatori? Anche questi li vediamo ogni giorno agli angoli delle nostre strade, li cacciamo con fastidio, spesso. Non li vediamo per quello che sono, bambini con un disperato bisogno di aiuto. Eppure poi ci commuoviamo quando leggiamo la storia di Enaiat o altre storie simili. Un buon romanzo deve far riflettere, soprattutto quando è una storia vera e dopo aver letto la storia di Enaiat la prima riflessione che mi viene da fare è proprio questa: non sarebbe meglio per tutti quei bambini venir aiutati nel loro paese, invece che incoraggiati ad un viaggio pericoloso che sempre più spesso li porta soltanto da un inferno ad un altro? E’ veramente un passo avanti per loro mendicare agli angoli della strada, in balia di uomini senza scrupoli?


Incipit :
Afghanistan

Il fatto, ecco, il fatto è che non me lo aspettavo che lei andasse via davvero. Non è che a dieci anni, addormentandoti la sera, una sera come tante, né più scura, né più stellata, né più silenziosa o puzzolente di altre, con i canti dei muezzin, gli stessi di sempre, gli stessi ovunque a chiamare la preghiera dalla punta dei minareti, non è che a dieci anni – e dico dieci tanto per dire, perché non è che so con certezza quando sono nato, non c’è anagrafe o altro nella provincia di Ghazni – dicevo, non è che a dieci anni, anche se tua madre, prima di addormentarti, ti ha preso la testa e se l’è stretta al petto per un tempo lungo, più lungo del solito, e ha detto: Tre cose non devi mai fare nella vita, Enaiat jan, per nessun motivo. La prima è usare droghe. Ce ne sono che hanno un odore e un sapore buono e ti sussurrano alle orecchie che sapranno farti stare meglio di come tu potrai mai stare senza di loro. Non credergli. Promettimi che non lo farai.

2 commenti:

  1. Wow... mi sento fortunata ad essere capitata in questo meraviglioso angolo di web!... stavo cercando proprio delle recensioni... e qualcosa di interessante da leggere... io sono una scrittrice esordiente... se fai un salto sul mio blog ne sarei lieta, soprattutto perché sono certa saprai vedere dove altri forse restano ciechi. Ad ogni modo, a presto!

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  2. Grazie, credo che abbiamo più di una passione in comune, ho fatto un giro veloce sul tuo blog, ma ci tornerò presto...

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