13/12/11

Il diario delle fate di Jane Yolen & Midori Snyder – ed. Newton Compton Editori

VOTO : 5,5 – un gran minestrone

Finalmente ho finito di leggerlo! E’ uno di quei romanzi di cui non si vede la fine… ma come ho già detto mi lascia un senso di incompiuto lasciare un libro prima della fine, ho continuato con stoica caparbietà.
La storia è accattivante: due fate, Meteora e Serana vengono cacciate dal Boscoverde in cui vivono, messe in esilio dalla loro Regina. Personaggio potente e vendicativo di cui poco si sa e si intuisce. Meteora e Serana sono due sorelle inseparabili e proprio questa sarà la loro condanna: vivere  nel mondo reale, in città distanti e senza possibilità di incontrarsi, pena una pioggia di ferro che si scatenerebbe su di loro.
Le due si ritrovano così sole, invecchiate e private dei loro poteri magici. E così Serana si ritrova a New York e Meteora a Milwaukee. Costrette ad imparare una nuova vita.
In realtà la Regina, si scoprirà, le ha mandate nel mondo reale con uno scopo ben preciso.
E si scoprirà che il mondo reale non è poi così distante da Boscoverde, vista l’insolita quantità di esseri fatati, positivi o negativi, che circolano per le strade.
Non sono un’appassionata di fantasy, anche se ogni tanto mi rilassa leggere una buona fiaba. Ad esempio mi è piaciuto tantissimo Eragon, tanto da averlo catalogato uno dei dieci libri che ho letto e amato di più.

"Il diario segreto delle fate" non mi è piaciuto per svariati motivi. Inanzitutto credo che il titolo sia sbagliato, perché non è affatto scritto sotto forma di diario e di diari nel romanzo non vi è traccia, tranne forse quelli di Sparrow, appena accennati. In secondo luogo nel mondo reale ci sono troppi personaggi del mondo fatato, tanto che le città non sono nemmeno riconoscibili come tali. I personaggi vengono introdotti a raffica, senza essere ben delineati o definiti. La regina, ad esempio non si capisce se sia un personaggio positivo o negativo ( dovrebbe essere positivo in contrapposizione alle forze oscure… ma sembra anch’essa alquanto maligna), e via dicendo.
Le due fate, poi, dovrebbero aver perso i loro poteri, ma in realtà parlano con gli uccelli, tracciano segni che hanno una buona dose di potere, fanno incantesimi. E che dire del vero motivo per cui sono lì? Sarebbe anche interessante ( non intendo rovinarvi la lettura anticipandolo) ma anche questo è descritto frettolosamente.
In pratica è un romanzo che secondo me si legge ma senza esserne coinvolti o appassionati, perché mal argomentato. Perchè il ferro ferisce le fate? ci sono dei personaggi definiti "bambini scambiati": da chi? scambiati con cosa? perchè' ? nessuno li cerca? sono buoni o cattivi? boh?

INCIPIT :

Vi trovate in una foresta che non vi appartiene. Il bagliore accecante vi ferisce gli occhi;la luce del sole scolora il verde familiare, gli oalberi odorano di polvere come fiori secchi. Attratta fin qui dall’oscurità, ora vagate, tremante, nelle vostre sembianze incantate, tra pini e betulle immersi nel silenzio. Vi siete lasciata alle spalle l’armatura, il rango, il potere, l’età grandiosa. Qui siete giovane, bella e fragile come un giglio, il vostro collo è candido e profumato. Gli uccelli lanciano un allarme, poi tacciono. E allora lo sentite. Un uomo canticchia sottovoce, è un motivo senza melodia, che non fa breccia nel mondo.

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